Il settore della nautica italiana è in crescita, in valore aggiunto è pari a quasi 12 miliardi di euro e coinvolge circa 180 mila addetti, 17 mila alla costruzione, 105 mila nella subfornitura ai cantieri e nella componentistica, 39 mila nelle riparazioni e nel refit e nei servizi, 20 mila nel turismo e commercio.

E’ quanto emerge dalla ricerca commissionata da UCINA – Confindustria Nautica a Fondazione Symbola dal titolo “Le Capitali della Nautica” presentata a Santa Margherita Ligure nell’ambito della Convention UCINA SATEC 2019.

Nella filiera c’è una riduzione di stabilimenti, in tendenza con tutta la manifattura italiana, ma a fronte di ciò si registra un incremento del valore aggiunto nella filiera cantieristica tre volte maggiore rispetto a quello nazionale e un sensibile aumento degli addetti.

Venendo alle “Capitali della Nautica”, la Lombardia, con 2 miliardi e 208 milioni di euro, si conferma al primo posto per valore aggiunto davanti al Veneto che scala diverse posizioni. Se guardiamo la quota percentuale rispetto al totale del valore aggiunto di ciascuna regione, al primo posto il Friuli Venezia Giulia (con il 2,13%), che precede di poco la Liguria, seguita dalle Marche.

La classifica del segmento cantieristica invece vede La Spezia sorpassare Lucca (distretto di Viareggio), al terzo posto si attesta Torino; il peso delle riparazioni navali nell’economia provinciale vede la leadership ancora una volta di La Spezia davanti a Lucca, mentre la Toscana meridionale (provincia di Grosseto) precede Genova.

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